Per un mondo migliore
“non possiamo raccogliere i fiori che non abbiamo mai piantato” (Vaclav Havel)
L’Organizzazione mondiale della sanità ci ricorda che la salute non è assenza di malattia ma benessere fisico, sociale, psichico, spirituale nella ricerca di valori che diano senso ai nostri comportamenti.
In tale prospettiva, dobbiamo tenere conto che il benessere di una società ed il suo grado di sviluppo è determinato dalla partecipazione attiva di ogni componente nella realizzazione del bene comune.
Ogni individuo deve essere libero di perseguire i propri progetti di vita, avendo chiaro, diversamente ci stiamo prendendo in giro, che la realizzazione dei propri bisogni passa attraverso la crescita del bene comune.
Liberare la creatività di ognuno, alimentando l’autostima ed il senso di responsabilità, per essere in grado di partecipare alle diverse forme di cooperazione sociale, diventa un impegno che assieme alla famiglia, (luogo primario di umanizzazione), nella sussidiarietà del ruolo, si deve fare carico la politica con le sue articolazioni istituzionali:
-non ci sono comportamenti teatrali, parti da primo attore da recitare,
-non ci sono dichiarazioni di principio da proclamare,
-non c’è una cultura dell’apparenza da implementare,
ma vissuti da testimoniare concretamente nella chiarezza relazionale, nella capacità di prendersi cura, del fidarsi, nel guardare quello che succede intorno.
C’è uno stile famiglia da promuovere ed attivare nei diversi ambiti istituzionali per dare sicurezza e suscitare fiducia tra i cittadini.
“non possiamo raccogliere i fiori che non abbiamo mai piantato” (Vaclav Havel)