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Una mano tesa con il volto girato …

 : la dignità offesa.

 Perché quella persona si trova a stendere la mano tenendo il volto girato dall’altro lato?

Sono i perché che fanno crescere l’umanità, è nella sua capacità di interrogarsi che l’uomo si distingue dagli animali.

Nel sentirsi utili, nel sentirsi riconosciuti nella propria dignità, sta la gioia di vivere che motiva l’impegno nella società, generando fiducia e sicurezza capaci di arginare chi di furbizia ed opportunismo alimenta il proprio stile di vita.

C’è una condivisione su questi principi ma viviamo la difficoltà di viverli, perché non riusciamo a leggere nell’altro il volto di un amico, ma di un concorrente.

La diffidenza che si respira in tutti gli ambiti che si frequentano, ci porta ad attivare un meccanismo di difesa per cui accumuliamo quanto ci è possibile e che riteniamo utile per stare al riparo dagli attacchi di quel mondo che abbiamo costruito e/o che abbiamo passivamente accettato .

Ci sentiamo attaccati da chi ci deve proteggere e sostenere: dagli altri … da noi stessi .

Si riesce ad innescare un cortocircuito assai dannoso che dobbiamo eliminare, e possiamo eliminarlo avendo chiaro il bisogno fondamentale dell’uomo: “amare e sentirsi amato”.

C’è una educazione all’affettività che va curata, c’è una relazione autentica che va vissuta nel nostro lavoro, nel nostro vivere civile per tutelare la dignità umana.

Una società si può chiamare civile quando nessuno deve stare con la mano tesa ed il voto girato dall’altro lato.