Realizzato grazie al supporto del CeSVoP - Centro Servizi per il Volontariato di Palermo

Il volontario, è l’uomo di frontiera...

Dobbiamo parlare di bene comune, di senso civico, ...

 

La crisi che si sta attraversando rende ancor più necessario l’impegno del volontariato nella sua peculiarità di creare relazioni di fiducia verso gli altri per superare il senso di smarrimento e di isolamento e riattivare nella collettività la speranza di un cambiamento.

-Non è quindi tempo di piangersi addosso, in verità per chi è impegnato nel mondo del volontariato questo tempo non è mai esistito, ne è mai esistita la logica pregna di qualunquismo che recrimina ed addita responsabilità senza sentirsi coinvolti in un processo di cambiamento che può e deve realizzarsi.

-Questo è tempo di richiamare tutti alle proprie responsabilità, ad uno stile di vita sobrio, è tempo di qualificare il vivere civile nella logica della collaborazione per correggere le ambiguità di una società che è riuscita a suscitare sempre nuovi bisogni innescando consumismo, e sempre più nuove forme di emarginazione.

-Un cambiamento lo dobbiamo a chi ogni giorno si rimbocca le maniche con senso di responsabilità, lo dobbiamo a chi ogni giorno trova severe difficoltà per vivere la giornata, lo dobbiamo ai nostri giovani per dare loro le giuste opportunità, per non sprecare questo loro tempo ricco di risorse e creatività ma di utilizzarlo al meglio fino in fondo, lo dobbiamo per assicurare una serena vecchiaia a chi onestamente e con tanto impegno ha lavorato per assicurare ai propri figli una istruzione ed una educazione meritevole.

-Un cambiamento per contrastare chi, con malizia e scarso senso civico, prende dalla società senza niente dare in cambio.

-C’è la necessità di innescare un processo virtuoso valorizzando le risorse sane ed emarginando le “mele marce”, un senso di appartenenza, una responsabilità comune, da rilanciare.

-C’è un problema strutturale di come è organizzata la società da migliorare:

Dobbiamo parlare di una scuola in crisi perché demotivata.

Dobbiamo parlare di bene comune, di senso civico superando interpretazioni ideologiche ed individualistiche che sono la cancrena della società.

Ma soprattutto occorre avere il coraggio di parlare di famiglia, perché nonostante tutto la famiglia oggi resta il valore più forte e più sentito, dobbiamo dare alla famiglia la possibilità di esercitare quel ruolo proprio che non è delegabile,