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Gela famiglia nella scuola G.Verga

Un impegno educativo da vivere

 

“Con le famiglie, per le famiglie, tra le famiglieil progetto dell’associazione Gela Famiglia, pensato nella ricorrenza del suo decennale, è stato proposto nelle scuole primarie di tre quartieri della città.

L’iniziativa partita il 7 novembre ha visto la collaborazione del primo istituto comprensivo plesso Fuentes,, del secondo circolo didattico plesso Cantina Sociale, dell’istituto comprensivo G. Verga.

Famiglia, Volontariato, Quartiere, Scuola, Parrocchia, Bene Comune sono state le tematiche su cui è stata stimolata una comune riflessione, impegnando i ragazzi delle quinte classi elementari con la partecipazione delle loro famiglie.

Gli alunni hanno partecipato in maniera attiva, stimolati da un questionario che invitava a raccontare il quartiere in cui vivono. Con piccole interviste ne hanno messo in evidenza gli aspetti postivi e quelle che sono le richieste che come cittadini hanno voluto avanzare al Sindaco della città. In tal senso l’associazione ritiene interessante si possa organizzare un apposito incontro per presentare le interviste dei ragazzi al nostro primo cittadino, quale carta di partecipazione attiva per la crescita della città

Ogni evento ha avuto, a conclusione, un convegno sulla questione educativa, opportunità di riflessioni da cui sono emerse sollecitazioni alla famiglia, alla scuola, alla parrocchia, all’associazionismo, per un impegno comune, pur nella diversità dei ruoli. C’è la necessità di calarsi nel tempo presente caratterizzato da una società pluralista, multietnica, bisogna far leva sulla dimensione della relazione (educare è essenzialmente relazione) muovendosi nella logica di Ascoltare, Condividere, Raccontare.

Ciò è emerso anche nell’incontro (terza tappa del percorso progettuale) tenutosi nell’istituto scolastico G. Verga, martedì 14 aprile. La dirigente prof. Viviana Aldisio  ha ribadito l’importanza del ruolo sinergico scuola famiglia nell’impegno educativo, ha altresì manifestato il suo apprezzamento per l’iniziativa, portata avanti dall’associazione Gela Famiglia, che nel coinvolgere gli alunni in classe coinvolge la comunità educante.

La dott.ssa Provenzano nel suo intervento ha sollecitato a prendere atto come oggi la corsa all’apparire, la competizione sfrenata, l’ansia di prestazione, infondono tanto interesse nel fare ed ancora fare e porta le famiglie a delegare per quelli che sono gli aspetti dell’educazione affettiva e sociale, magari “ci si preoccupa molto ma ci se ne occupa poco”. Ne consegue l’incapacità di relazione di molti giovani, di prendere decisioni; essere bravi, essere competenti non basta, occorre riprendere la relazione, “attenzionare l’alfabetizzazione emozionale, imparare a vivere con l’altro” imparare a dare un nome a quel che sentiamo dentro di noi. Ci sono qualità che ci possono aiutare a vivere meglio ed essere buoni educatori:

  • non dimenticare che c’è qualcuno che ci guida ed è Dio
  • vivere i problemi come opportunità per un migliore impegno e non sentire come umiliazione il chiedere un aiuto;
  • avere il coraggio di correggere azioni e comportamenti che ci possono allontanare dalla giustizia,
  • prestare attenzione a quello che accade dentro di noi,
  • avere coscienza delle proprie azioni.

Coerenza e costanza non devono mancare per una credibile azione educativa.