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Giornata della Famiglia 2015

 "Affido ed Adozione", le testimonianze-le foto-il video della mattina

 

Prima testimonianza:

“Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”, questo motto evangelico ha contraddistinto il nostro cammino di coppia.
Sposati, il nostro desiderio di avere un figlio trovava il suo limite nell’impossibilità di poterne avere, da qui matura la decisione di realizzare l’apertura alla vita attraverso l’adozione.
Nel frattempo abbiamo conosciuto un bambino di sette anni che viveva la tragica esperienza di avere perduto entrambi i genitori; abbiamo tanto pregato per lui, chiedendo a Gesù che se ne prendesse cura.
Questo stargli vicino a distanza è durato un anno, poi per un disegno di Dio questo bimbo è diventato nostro figlio: noi ci siamo innamorati di lui e lui si è innamorato di noi.
Successivamente l’appello di Chiara Lubich “svuotate gli orfanotrofi” è entrato nei nostri cuori, e abbiamo fatto nostro l’invito di prendersi cura dei bambini che vivono situazioni di abbandono e di disagio familiare.
La nostra attenzione di cura si è centrata su due bambini maschi che fanno parte di un nucleo di quattro bambini. Insieme alla nostra famiglia altre due famiglie si occupano delle due sorelline più grandi. Tutti insieme spesso ci ritroviamo garantendo il rapporto tra loro fratelli.
Le difficoltà non mancano, cerchiamo di superarle con il dialogo e l’amore, sperimentando che Dio non ci lascia mai soli, anche quando tutto sembra diventare buio intorno a noi.

Seconda testimonianza, parla lei:

Come ogni coppia sposata speravamo di avere dei figli, ma i figli non venivano anche se i medici non riscontravano delle cause, mi hanno praticato terapie molto pesanti che stavano mettendo a rischio la mia vita, generando una forte depressione: mi sentivo una nullità.
Ho gridato al Signore che mi venisse in aiuto, un angelo si è presentato: don Giorgio.
Mi ha annunciato un amore grandissimo, un amore che supera tutte le paure, mi ha fatto capire che cosa è la Croce, così è maturata la decisione dell’adozione.
Una decisione che ha incontrato tante difficoltà burocratiche che ci hanno messo a dura prova,ed ancora una volta mi sono rivolta al Signore perché ho capito che senza il suo aiuto ogni cosa è impossibile.
Dopo qualche tempo è arrivata la chiamata che mi diceva che dovevo partire per l’Ucraina, il paese a cui avevamo inoltrato la richiesta di adozione.
I l giorno 8 dicembre (il giorno dell’Immacolata) dovevo avere l’incontro con la psicologa del dipartimento adozioni di quel paese.
Siamo partiti ed il giorno stabilito (8 dicembre) ci siamo incontrati con la referente del progetto adozione. Ci ha fatto vedere le foto di diversi bambini ma era come se non riuscissi a vederli quei volti. Poi ci ha portato le foto di due bambini uno di due anni e uno di nove anni. Ci siamo guardati negli occhi con mio marito ed è come se fosse scattato qualche cosa di misterioso: abbiamo detto subito si.
Siamo quindi partiti per incontrare i due bambini che si trovavano in due istituti diversi, siamo rimasti in Ucraina circa due mesi, quello che ci ha sostenuto è stata la fede.