Bene comune
“Ognuno è uomo a modo suo, ognuno è uomo nella misura in cui ha potuto diventarlo”.
In un tempo in cui tutto si gioca sull’emozioni, sul vivere le sensazioni, per cui faccio quello che mi sento e quanto mi sento, con la voglia di vivere il presente con forte intensità piuttosto che progettare il futuro;
In un tempo in cui la stessa relazione viene finalizzata al soddisfacimento del proprio benessere più che al desiderio di accogliere, conoscere l’altro; per cui il senso della fedeltà perde l’essenza della coerenza, per cui il per sempre diventa incomprensibile, limitativo della libertà individuale. Un vissuto cosi alimentato, che veicola questo tipo di pseudo valori:
Certamente non ci si può limitare alla condanna, e pensare così di avere assolto al nostro dovere, e magari poi dire: io lo avevo detto; ne ci si può estraniare facendosi guidare dalla logica corrente: ognuno faccia quello che vuole l’importante che non interferiscano con la mia famiglia, con i miei principi. C’è una normalità a misura d’uomo da vivere , c’è un impegno d’assolvere e sulla famiglia, per il ruolo che gli è connaturato, si riversano tante aspettative per la realizzazione del bene comune. Il bene comune è il bene che accompagna tutti i membri della società, ci riporta al tema dei diritti universali: dignità, unità, uguaglianza, libertà coniugata alla responsabilità, cioè a quei diritti che creano le condizioni di vita di un corretto vivere civile. Diritti per i quali tanti uomini hanno creduto e si sono impegnati. Credere nel bene comune significa essere coerenti con la propria dignità umana, significa valorizzare le risorse di ciascuno, creare fiducia, significa risvegliare nei ragazzi la motivazione, il desiderio di scoprire che in questo mondo ognuno ha qualcosa da fare, ognuno ha un contributo da dare. Un nuovo anno è iniziato, cominciamo a scrivere sulla nostra agenda propositi di cambiamento da concretizzare per lo sviluppo della nostra società. |