Realizzato grazie al supporto del CeSVoP - Centro Servizi per il Volontariato di Palermo

Donna, un dono per la società

Interessante convegno si è tenuto a Gela,

nei locali della parrocchia Maria SS. delle Grazie, organizzato dalle associazione: Gela Famiglia, Cav, Age Mazzarino,  Ados.

 

Il convegno, sostenuto dal Cesvop, si inserisce nella progettualità del “tavolo tematico famiglia” che le associazioni di volontariato hanno pensato per stimolare una maggiore sensibilizzazione sul ruolo della donna all’interno della famiglia e nei diversi ambiti della società.

Primo step di questo percorso è stato il convegno di venerdì 18 ottobre, dal tema “Donna risorsa positiva nella società”

Sono intervenuti:

Suor Carla Monaca direttrice istituto salesiano di Mazzarino,

Mariagrazia Da Dalt già docente presso liceo classico Eschilo,

Giuseppe Di Martino, chirurgo senologo all’ospedale Vittorio Emanuele

I puntuali ed assai significativi interventi dei relatori, sul tema in oggetto, ha interessato il nutrito numero dei partecipanti.

Mettiamo di seguito in evidenza alcune sollecitazioni date:

La dimensione educativa della donna è stata espressa nelle sue peculiarità, in riferimento alla identità propria che gli è connaturata. Avendo chiaro che la battaglia educativa si vince sinergicamente con l’apporto delle diverse istituzioni, l’educazione della donna ha una sua particolare dimensione, volendone tracciare gli aspetti più rilevanti possiamo così esemplificare:

  1. 1)la donna è più attenta alla cura del corpo, trasmettendo così ai propri figli come il corpo sia manifestazione del proprio interiore; usare il corpo come un vestito che devo adornare è la piaga di questa società. Alla cura del corpo deve corrispondere la cura della propria identità

  2. 2)dialogo e comunicazione: pare che la donna abbia un linguaggio più sviluppato, e la capacità del linguaggio narrativo rende la sua comunicazione più efficace, capace di esprimere affetto ed essendo intuitiva ha la capacità di mediare, di ascoltare, c’è un generare, un educare alla speranza: la donna per natura genera alla luce.

Avendo chiaro, come sottolineato, che non può essere una decisione che appartiene ad ognuno di noi quella di essere maschio o di essere femmina, bisogna appropriarsi ognuno del proprio genere.

La vera emancipazione della donna non si realizza “rubando” spazi all’uomo ma si realizza nell’essere consapevole della propria identità

La parità tra uomo e donna nel nostro occidente è una cultura consapevolizzata, ma c’è una insidia nel tenere questa parità che viene dalla donna stessa nel concepire il proprio corpo come strumento.

La donna quando nella malattia viene colpita nel suo aspetto più visibile soffre parecchio, ma di questa sofferenza riesce a tirare quello che risulta essere una grande risorsa.Nella loro accentuata capacità empatica le donne diventano risorsa per coloro i quali si trovano a vivere situazioni analoghe, manifestandola nella dimensione dell’accompagnamento, facendo capire che il male si può sconfiggere con la prevenzione e con le strutture adatte.

Anche nelle situazioni di disagio per mancanza di lavoro, per mancanza di prospettive od altro, nelle situazioni considerate al momento insormontabili, le donne riescono a “generare speranza”.

Le donne impegnate nel volontariato anche e soprattutto per questo sono indispensabili perché riescono a dare concretezza alla solidarietà.

Assai emotivamente toccanti ed edificanti le testimonianze date da alcune volontarie.

Un convegno questo che avendo come tema la donna , richiama agli uomini il pensiero espresso da Giovanni Paolo II :

rendere grazie al creatore ed al redentore del mondo per il dono di un così grande bene quale è la donna”